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Ritorna l'aviaria in Veneto

Il caso in un allevamento di tacchini a Mira

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VENEZIA – L'influenza aviaria torna a destare preoccupazione tra gli allevatori veneti con il primo focolaio autunnale, individuato il 1° ottobre in un allevamento di tacchini a Mira, nella provincia di Venezia, come confermato dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Anche se al momento il caso è isolato, l'allarme è alto nel settore avicolo, che considera l'evento come una spia da non sottovalutare.

Michele Barbetta, presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto, ha espresso preoccupazione per il ritorno anticipato del virus, collegandolo alle temperature fredde arrivate presto, che avrebbero favorito il passaggio dell'influenza attraverso gli uccelli migratori. “Quest'anno il virus è arrivato con un mese di anticipo rispetto al 2023. Per noi allevatori è una minaccia costante - ha affermato Barbetta -, ricordando come i servizi veterinari della Regione abbiano già adottato misure preventive il 20 settembre, come la chiusura del pollame allevato all’aperto e restrizioni sulla partecipazione a fiere. Tuttavia, nonostante l'adeguamento agli standard di biosicurezza, gli allevatori devono rimanere vigili per evitare il propagarsi del contagio. Barbetta invita gli allevatori veneti a rispettare rigorosamente tutte le misure preventive, con particolare attenzione alla gestione degli spazi, del mangime e della pollina.

Diego Zoccante, presidente degli avicoltori di Confagricoltura Verona e dell'Associazione Veneta Allevatori (Ava), ha sottolineato la difficoltà di pianificare l'attività produttiva a causa dell'incertezza legata all'aviaria. I decreti impongono infatti accasamenti raggruppati, che creano squilibri nella produzione. Zoccante ha ricordato che molti produttori sono fermi da mesi, mentre le interruzioni programmate e non indennizzate rappresentano un grosso peso per gli allevatori. Il settore è stato già duramente colpito, lavorando spesso solo al 50% della capacità. "Abbiamo bisogno di ritornare a lavorare con serenità," ha affermato, esortando a passare all'azione, in particolare con la sperimentazione di vaccini per i tacchini, come già avviene in Francia per le anatre.

Il Veneto, secondo i dati di Veneto Agricoltura, resta leader nazionale nel settore avicolo, con 788 allevamenti di pollo da carne, oltre la metà dei quali concentrati nella provincia di Verona. Gli allevamenti di tacchini sono aumentati, arrivando a 432 (+8%), con una capacità di accasamento superiore a 500 capi, e ben 300 di questi allevamenti si trovano sempre nel Veronese. Tuttavia, nonostante il primato del Veneto nel settore, il valore regionale della produzione ha registrato un calo dell'8%, principalmente a causa della riduzione delle quotazioni. Verona domina con il 50% della produzione regionale, seguita da Padova, Venezia, Treviso e Vicenza.

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