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Il caso
26.10.2024 - 16:48
VENEZIA - Lancette indietro. E’ la notte dell’ora solare: alle 3 di domattina, domenica 27 ottobre, gli orologi torneranno indietro di 60 minuti esatti, “ripartendo” dalle 2 in punto. L’ora solare, come sempre, durerà fino all’ultima domenica di marzo, quando si tornerà all’ora legale.
Forse. Sì perché ancora una volta si accende il dibattito sull’utilità del “cambio dell’ora”. Al punto che un gruppo di deputati del Parlamento europeo ha chiesto alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di abolire l’ora legale. Nel loro documento, si afferma che “l’attuale sistema è obsoleto e che l’abolizione del cambio dell’ora è in linea con l'impegno dell’Unione Europea a semplificare, ridurre gli oneri inutili per i cittadini e facilitare la vita quotidiana nei 27 Stati membri”.
Più di 60 parlamentari di diversi Paesi e fazioni hanno quindi firmato la lettera, esortando la Commissione ad affrontare tempestivamente la questione. Nel 2018, la Commissione aveva condotto un sondaggio tra i cittadini europei sul tema: l’84% dei rispondenti si era dichiarata favorevole all’abolizione. L’allora presidente Jean-Claude Juncker aveva quindi annunciato la fine del cambio dell’ora nel corso dello stesso anno.
Tuttavia, prima di poterlo confermare ufficialmente, i Paesi dell’Ue avrebbero dovuto accordarsi sull'adozione permanente dell’ora legale o di quella invernale. Non essendoci intesa su questo punto, la questione è rimasta in sospeso per anni.
E dall’Italia è il Codacons a schierarsi per l’abolizione del cambio dell’ora: “Da circa 20 anni - dice il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi - chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare, e in base ai nostri sondaggi l'80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno. I costi relativi al passaggio all’ora legale a quella solare e viceversa sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due”.
Ma per Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica, nei sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro. I benefici dell’ora legale - dicono da Terna - riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di Co2 in atmosfera per circa 160 mila tonnellate.
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