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Veneto
30.10.2024 - 17:47
VENEZIA - L'8 novembre, i lavoratori del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia per 24 ore, mettendo a rischio la mobilità di migliaia di cittadini e turisti. Questo sciopero, che coinvolge bus, tram e vaporetti, è una manifestazione di protesta che va oltre il semplice disagio quotidiano: è un grido di allarme per condizioni di lavoro migliori e più sicure.
L'agitazione, indetta da diverse sigle sindacali, si distingue per la sua durata e per l'assenza delle fasce di garanzia, solitamente previste per garantire un minimo di servizio durante gli scioperi. Questa scelta radicale sottolinea la gravità delle rivendicazioni dei lavoratori, che chiedono un adeguamento economico delle retribuzioni e un incremento del lavoro stabile e di qualità. Ma cosa significa per Venezia un'interruzione totale del servizio di trasporto pubblico?
Le motivazioni alla base dello sciopero sono molteplici e riflettono un malcontento diffuso tra i lavoratori del settore. Tra le richieste principali vi è l'adeguamento delle retribuzioni, che i sindacati ritengono non più in linea con il costo della vita. Inoltre, si chiede un rafforzamento delle clausole sociali per garantire maggiore tutela ai lavoratori, un potenziamento della formazione continua per adeguare le competenze e un intervento normativo per contrastare le aggressioni al personale, un fenomeno purtroppo in crescita.
Come indicato dalla Prefettura, il dettaglio dei servizi che saranno erogati durante lo sciopero dovrà essere definito in accordo con le organizzazioni sindacali. L'azienda AVM/ACTV ha comunicato che le informazioni saranno diffuse attraverso i loro canali digitali nei giorni precedenti lo sciopero. L'unico servizio che rimarrà regolare è il People Mover, il collegamento tra Tronchetto e Piazzale Roma, che rappresenta una piccola ancora di salvezza per chi deve attraversare la città.
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