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Veneto
18.11.2024 - 16:36
Erika Baldin
VENEZIA - La notizia della chiusura del Fondaco dei Tedeschi a Venezia, prevista per settembre 2025, ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori e le istituzioni locali, in particolare per quanto riguarda l’impatto occupazionale. Saranno 226 le persone da ricollocare, oltre a coloro che si erano già licenziati in precedenza a causa dei primi segnali di disimpegno aziendale. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, ha sottolineato l’urgenza della situazione: "La priorità oggi spetta agli ammortizzatori sociali per queste maestranze. Perciò ho depositato un'interrogazione a risposta immediata, rivolta alla Giunta veneta, affinché metta in campo quanto di sua competenza attraverso un tavolo con le parti sociali interessate".
In questi giorni, il Comune di Venezia, la proprietà del Fondaco dei Tedeschi e i sindacati sono in contatto per definire le soluzioni necessarie. Tuttavia, secondo Baldin, sarebbe fondamentale coinvolgere anche la Regione Veneto, vista la sua competenza nelle politiche attive per il lavoro, un’area in cui, secondo la consigliera, l’amministrazione comunale risulta deficitaria: "Anche se la situazione nel caso specifico è ulteriormente aggravata dal peso dell'investimento e dall'immagine che lascia lo sfregio nel cuore della città più amata del mondo", ha aggiunto la consigliera.
Le critiche nei confronti di DFS, il colosso di Hong Kong che ha acquisito gli spazi un tempo occupati dalle Poste, sono molteplici. Baldin ha messo in evidenza la specificità unica di Venezia, una città che non può essere ridotta a un’offerta commerciale standardizzata: "Venezia gode di una specificità unica e non riproducibile. È assurdo pensare che la monocultura turistica venga soddisfatta da offerte identiche a quelle di altre grandi città globalizzate". Secondo la consigliera, la città avrebbe bisogno di investimenti mirati che puntino sull’eccellenza locale e sul prodotto tipico, piuttosto che su offerte generiche del settore del lusso.
Un altro tema cruciale riguarda il futuro della destinazione d'uso del Fondaco dei Tedeschi. Baldin ha espresso la sua preoccupazione per il rischio che lo storico palazzo venga trasformato in un altro albergo, come già accaduto con altre strutture centrali in città: "Solleva apprendere che non è alle viste l'ennesimo albergo, ma che l'intenzione è di mantenere una destinazione commerciale, seppure con attori differenti. L'importante è che il palazzo non faccia la fine di quello in capo a Coin, che è rimasto desolatamente chiuso per molto tempo".
Infine, la consigliera del M5S ha avanzato una proposta alternativa per la riqualificazione dello spazio: "Vedrei bene un ripensamento della struttura, sia in chiave di contenitore culturale, sia come mercato del cibo e delle materie prime, sul modello della Boqueria di Barcellona, della Ribera di Bilbao e del Markthalle Neun di Berlino". Secondo Baldin, questa sarebbe una soluzione che valorizzerebbe il patrimonio architettonico della città, rendendolo utile anche alla comunità locale, senza svilirlo in un progetto puramente commerciale.
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