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23.11.2024 - 13:54
VENEZIA - La pesca, pilastro del Made in Italy con 12mila imbarcazioni e 30mila addetti, sempre più minacciata dagli effetti dei cambiamenti climatici. Il surriscaldamento globale, la proliferazione di specie aliene e le frequenti alluvioni stanno trasformando radicalmente un settore che da sempre contribuisce all'economia e alla cultura del Paese. Coldiretti Pesca, in occasione della giornata mondiale della pesca e dell’udienza privata con Papa Francesco, ha lanciato l'allarme, evidenziando come queste problematiche stiano mettendo a rischio la sopravvivenza delle attività. Le alluvioni, sempre più frequenti, colpiscono duramente anche le attività ittiche, in particolare l’acquacoltura. Questo settore, che negli ultimi anni è diventato eccellenza italiana con un valore produttivo stimato in circa mezzo miliardo di euro, subisce pesanti conseguenze dagli eventi climatici estremi. La storia di Federico Falconi, giovane pescatore veneto, è esempio lampante delle difficoltà. Dopo aver investito in un allevamento di vongole ha visto la sua produzione dimezzata a marzo a causa del fango riversato in mare dalle piogge abbondanti. A peggiorare la situazione gli attacchi del granchio blu, una specie aliena, che lo hanno costretto a investire ulteriormente per proteggere le coltivazioni. In autunno una nuova alluvione ha compromesso la salinità del mare cancellando l’intera produzione. Anche il mare, con le sue trasformazioni, contribuisce al declino del settore. Andrea Tagardella, pescatore di Terracina, segnala come le mareggiate, che in passato si verificavano a settembre, si siano spostate a novembre o dicembre, influendo negativamente sul pescato, ormai dimezzato nell’arco di 10 anni. Nonostante le difficoltà il settore della pesca italiana si distingue anche per il suo impegno a tutela dell’ambiente. La figura dei pescatori di plastica è emblematica di questa evoluzione. Simone Costantini, pescatore ligure, collabora da 4 anni con la start-up Ogyre, raccogliendo i rifiuti che i fiumi trascinano in mare. Ogni anno Simone recupera circa 3 tonnellate di oggetti che vengono poi smaltiti, dimostrando come la pesca possa giocare un ruolo attivo nella salvaguardia dell’ecosistema marino.“Non è raro trovare piccoli pesci intrappolati in bottiglie o polpi incastrati in vecchi copertoni” - racconta Simone. Coldiretti Pesca ha chiesto misure urgenti per affrontare i cambiamenti climatici e supportare le attività ittiche in difficoltà. Servono ristori adeguati per le imbarcazioni colpite e politiche che incentivino la pesca sostenibile, evitando un abbandono delle attività che metterebbe a rischio posti di lavoro e favorirebbe le importazioni dall’estero. “La pesca italiana non è solo un settore economico - ha dichiarato Romano Magrini di Coldiretti Lavoro - ma una risorsa fondamentale per la cultura e l’ambiente del nostro Paese. Dobbiamo difendere chi, ogni giorno, si impegna non solo a portare cibo di qualità sulle nostre tavole, ma anche a preservare il mare per le future generazioni.”
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