Cerca

veneto

25 novembre, una riflessione oltre la violenza

Erika Baldin denuncia le radici sistemiche delle disuguaglianze di genere

Criminalità a Venezia: una classifica allarmante secondo Baldin

Erika Baldin

VIOLENZA - Nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la consigliera regionale Erika Baldin (M5S) ha tracciato un quadro ampio e articolato delle sfide che la società deve affrontare per garantire alle donne un’esistenza libera dalla violenza, sia fisica che sistemica.

La lotta contro la violenza di genere non si ferma alla denuncia degli episodi di violenza fisica o psicologica,” ha dichiarato Baldin, “ma richiede un impegno globale per smantellare le strutture patriarcali che perpetuano disparità e discriminazioni.”

Baldin ha evidenziato come un numero crescente di donne trovi la forza di denunciare, ma molte restano intrappolate nel silenzio per mancanza di supporto sociale, familiare e istituzionale. “Troppe donne sono vittime di un sistema che fatica a garantire protezione e giustizia,” ha aggiunto, richiamando l’attenzione sull’importanza di politiche concrete per prevenire e contrastare la violenza.

Il suo intervento è giunto nel giorno in cui è stata avanzata la richiesta della massima pena per l’assassino di Giulia Cecchettin, un caso che ha profondamente scosso il Paese.

Baldin ha inoltre puntato il dito contro le forme di violenza più sottili ma altrettanto pervasive, come le disuguaglianze salariali e le discriminazioni sul lavoro. In Veneto, ad esempio, solo 16 dirigenti su 100 sono donne, un dato che riflette le barriere strutturali ancora presenti.

Un altro aspetto critico riguarda i servizi per l’infanzia: con soli 27 posti per 100 bambini negli asili nido in Veneto (26 nel Veneziano), la regione resta al di sotto della media europea di 33 posti. Baldin ha annunciato una mozione per aumentare le risorse destinate a questi servizi, essenziali per sostenere le coppie e favorire l’equilibrio tra vita familiare e professionale.

Non sono mancate critiche all’applicazione del diritto all’aborto in Veneto. Baldin ha denunciato l’uso diffuso dell’obiezione di coscienza come strumento per ostacolare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, sottolineando anche le pressioni esercitate da alcune associazioni “pro vita” sulle donne in difficoltà.

Un capitolo cruciale del suo intervento è stato dedicato ai centri antiviolenza. Baldin ha definito “indegno” il finanziamento attuale, pari a circa un euro per ogni donna che chiede aiuto. “Queste strutture sono pilastri fondamentali per il supporto alle vittime e devono essere finanziate adeguatamente per garantire assistenza psicologica e legale.”

“La prevenzione, l’educazione e il sostegno alle vittime devono diventare priorità assolute,” ha concluso Baldin. “Lo dobbiamo a Giulia Cecchettin e a tutte le donne vittime di violenza, ma anche a quelle che quotidianamente subiscono disuguaglianze e discriminazioni.”

Con un appello accorato, la consigliera ha invitato istituzioni e cittadini a lavorare insieme per costruire una società più equa e sicura, dove ogni donna possa vivere senza paura e con pari opportunità.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400