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Sciopero generale dei trasporti il 13 dicembre

Coinvolti i servizi Actv di Venezia

Sciopero generale dei trasporti il 13 dicembre

VENEZIA - Il prossimo venerdì 13 dicembre 2024 si preannuncia una giornata complessa per i trasporti pubblici, a causa dello sciopero generale nazionale proclamato da una sigla sindacale che coinvolge anche il personale del gruppo AVM/Actv. L’agitazione, della durata di 24 ore, interesserà i servizi di trasporto di navigazione, tranviario e automobilistico.

In conformità alla normativa vigente, Actv ha comunicato le fasce orarie durante le quali verranno garantite le corse essenziali. Per i servizi automobilistici e tranviari, tutte le corse in partenza dai capolinea tra le 6:00 e le 8:59 e tra le 16:30 e le 19:29 saranno operative. Tuttavia, le corse aggiuntive dedicate agli studenti delle scuole superiori, previste al termine dell’orario scolastico, non potranno essere assicurate. Per quanto riguarda la navigazione, saranno garantiti i servizi minimi, mentre il servizio People Mover, che collega Tronchetto, Stazione Marittima e Piazzale Roma, opererà regolarmente.

L’entità dell’impatto sul sistema dei trasporti dipenderà dall’effettiva adesione del personale, che potrebbe variare rispetto ai precedenti scioperi. Durante l’ultima astensione di 24 ore, avvenuta il 9 ottobre 2023, la partecipazione è stata significativa: il 67,5% per il settore automobilistico e il 67,4% per il settore della navigazione.

Lo sciopero si inserisce in un contesto di protesta contro una vasta gamma di politiche economiche e sociali del Governo. Tra le motivazioni dichiarate figurano la contrarietà alla manovra economica per il 2025, il crescente coinvolgimento italiano in conflitti internazionali, e la proposta di riforme strutturali come il premierato e l’autonomia differenziata. Sul piano economico e sociale, i sindacati chiedono forti aumenti salariali, il ripristino dell’indicizzazione dei salari al costo della vita, e interventi incisivi per la tutela della sanità pubblica, la sicurezza sul lavoro, e il diritto a servizi pubblici accessibili.

Tra le altre richieste spiccano l’introduzione di un salario minimo di 10 euro l’ora, la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore senza decurtazioni salariali, l’abolizione dell’IVA sui beni di prima necessità, e un tetto ai prezzi per questi ultimi. Inoltre, i sindacati rivendicano una politica abitativa più incisiva, con la costruzione di nuove case popolari e il blocco degli sfratti.

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