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Lavoro, cresce l'occupazione ma preoccupa la cassa integrazione

I dati di Cgia Mestre

Lavoro, cresce l'occupazione ma preoccupa la cassa integrazione

VENEZIA - Nei primi due anni di governo Meloni, l'occupazione in Italia ha registrato un incremento significativo, segnando la creazione di 847mila nuovi posti di lavoro, pari a un aumento del 3,6% rispetto ai valori precedenti. Di questi, 672mila sono lavoratori dipendenti e 175mila sono autonomi, come riportato dall'Ufficio studi della Cgia. In particolare, la regione Veneto ha contribuito in modo significativo a questi dati positivi, con 54.700 nuovi occupati, un aumento del 2,5%, portando il totale degli occupati nella regione a 2,2 milioni di unità. Parallelamente, la disoccupazione in Veneto è diminuita notevolmente, scendendo di 27.500 unità, con un tasso di disoccupazione che si è attestato al 2,9%, ben al di sotto della media nazionale.

A livello nazionale, alcune regioni hanno visto aumenti considerevoli nell'occupazione, come la Sicilia, che ha registrato il maggior numero di nuovi posti di lavoro (+133.600, pari al 10%) seguita da Lombardia, Campania, Lazio e Piemonte. Il Mezzogiorno in particolare ha beneficiato dell'incremento occupazionale legato agli investimenti pubblici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con quasi 350mila nuovi posti di lavoro nei due anni.

Tuttavia, nonostante i dati positivi sull'occupazione, ci sono preoccupazioni relative alla crescente diffusione della Cassa Integrazione Guadagni (CIG), un indicatore di crisi occupazionale. In Veneto, il numero di ore di CIG autorizzate ha visto un aumento significativo dalla fine del 2022, con una punta massima di 8,7 milioni di ore a settembre 2023, dovuto principalmente a difficoltà nei settori della moda, dell'automotive e della meccanica. Questo dato suggerisce che le sfide per il mercato del lavoro non sono finite e potrebbero intensificarsi nei prossimi mesi.

Mentre i primi due anni del governo Meloni hanno visto un netto incremento dell'occupazione, alcuni problemi restano irrisolti, come la stagnazione della produttività e l’insoddisfacente crescita degli stipendi, che restano al di sotto della media europea, soprattutto nel settore dei servizi. La rinnovata attenzione al miglioramento delle condizioni salariali e una continua riduzione del carico fiscale sono tra le misure necessarie per sostenere la crescita. Inoltre, la situazione della produzione industriale e il crescente ricorso alla Cassa Integrazione sono segnali preoccupanti per l'economia, e il governo dovrà gestire con efficacia i fondi del PNRR per evitare una crisi economica simile a quella che sta attraversando la Germania e, in parte, la Francia. Se ben utilizzati, questi fondi potrebbero essere determinanti per rilanciare il Nordest e il Paese nel suo complesso, evitando una crisi più profonda.

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