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DALLA REGIONE
18.12.2024 - 15:43
VENEZIA - Si è aperto oggi il XX Corso di Formazione per Medici di Medicina Generale, un'importante iniziativa organizzata dalla Scuola di Sanità Pubblica presso il Padiglione Rama dell’Ospedale di Mestre. Al corso, che ha una durata triennale e prevede almeno 4800 ore di formazione, di cui ben 3200 pratiche, hanno aderito 100 professionisti della sanità. Al termine del percorso, e a seguito del superamento di un colloquio finale, i partecipanti riceveranno un diploma che permette l’esercizio dell'attività di medico di medicina generale nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
L’inaugurazione del corso è stata segnata dall'intervento dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che ha voluto augurare "in bocca al lupo" ai partecipanti, definendo il percorso non solo come una formazione professionale, ma anche come un "cammino umano molto stimolante". Lanzarin ha colto l’occasione per fare il punto sulla situazione della medicina territoriale in Veneto, un settore al quale la Regione sta dedicando particolare attenzione.
"Per questi 100 che partono oggi – ha dichiarato l'assessore – altri 100 del corso precedente si sono appena diplomati, e contando gli ultimi 3 corsi, stiamo per avere altri 530 futuri medici di medicina generale". Lanzarin ha sottolineato che la medicina territoriale è una delle principali sfide del futuro, legata soprattutto all'invecchiamento della popolazione, all'aumento delle cronicità e alla necessità di integrare il lavoro degli ospedali con quello del territorio. A tal proposito, l'assessore ha ricordato l'importante lavoro in corso per la realizzazione delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità e per potenziare l'assistenza domiciliare, con l'obiettivo di "curare le persone il più vicino possibile a casa".
Guardando al futuro, Lanzarin ha anche annunciato una riorganizzazione della medicina generale che vedrà i medici operare in contesti organizzati, con strutture che faciliteranno anche la parte amministrativa, riducendo il peso delle pratiche burocratiche. "Sul territorio ci sono ancora molte zone carenti, prive di un medico di medicina generale, ma l’organizzazione su cui stiamo lavorando può fare la differenza", ha detto, aggiungendo che questa riorganizzazione permetterà ai medici di lavorare insieme, condividere contesti e professionalità, e di avere accesso a strumentazioni adeguate, migliorando così l’assistenza ai pazienti e consentendo loro di dedicare più tempo alla cura.
I partecipanti al corso provengono da tutta la regione: 2 da Belluno, 24 da Padova, 3 da Rovigo, 19 da Treviso, 13 da Venezia, 14 da Vicenza e 23 da Verona.
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