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Multinazionali: Un colosso economico in Veneto ma le tasse restano un dilemma

Lo studio della Cgia sui numeri

Multinazionali:  Un colosso economico in Veneto ma le tasse restano un dilemma

VENEZIA - Le multinazionali, italiane ed estere, danno lavoro a 391.300 persone in Veneto, pari al 22% degli occupati regionali. Sebbene superiore alla media nazionale (20%), il dato è leggermente inferiore rispetto a quello di altre regioni settentrionali come Lombardia (27%) ed Emilia-Romagna (24,4%). Sul fronte economico, queste aziende producono il 40% del fatturato complessivo regionale, ossia 172 miliardi su un totale di 429,5 miliardi di euro. Anche qui, la media veneta si colloca sotto quella nazionale del 45,7%, con la Lombardia al vertice (52,6%).

La presenza delle multinazionali in Veneto è misurata anche dal numero di unità locali: 15.272 su un totale di 435.407, pari al 3,5%. Un dato superiore alla media italiana (2,8%) ma inferiore a regioni come il Friuli Venezia Giulia (4,4%) e la Lombardia (4,2%).

Il tema delle imposte è al centro del dibattito. Secondo Mediobanca, le 25 maggiori multinazionali del web hanno fatturato in Italia 9,3 miliardi di euro nel 2022, ma versato solo 206 milioni in tasse. Un contributo che appare risibile rispetto ai profitti generati.

L’evasione e l’elusione fiscale giocano un ruolo fondamentale. Le multinazionali spesso spostano i loro utili in paesi con regimi fiscali favorevoli, sfruttando meccanismi legali ma moralmente discutibili. "Ogni anno, a causa di questi fenomeni, il fisco italiano perde circa 10 miliardi di euro", denuncia l’Ufficio studi CGIA.

Contrariamente all’immaginario comune, i paradisi fiscali non si trovano solo nei Caraibi. Vicinissimi all’Italia, il Principato di Monaco, il Lussemburgo e il Liechtenstein dominano la lista dei paesi con politiche fiscali estremamente vantaggiose.

Questi stati attraggono multinazionali e grandi patrimoni grazie alla bassa tassazione, alla scarsa trasparenza legislativa e all’assenza di obblighi di attività imprenditoriali concrete. "I paradisi fiscali impoveriscono tutti noi – evidenzia il rapporto – riducendo la base imponibile e aumentando le disuguaglianze sociali."

Dal 2024 è in vigore la Global Minimum Tax (Gmt), che prevede un’aliquota minima del 15% per le multinazionali. Tuttavia, l’efficacia della misura resta limitata. Per il 2025, ad esempio, si stima un gettito di soli 381 milioni di euro per l’Italia. La normativa non è ancora applicata in tutti i paesi dell’Unione Europea, lasciando ampi margini di manovra alle multinazionali per continuare a ridurre il loro carico fiscale.

Le multinazionali rappresentano una risorsa fondamentale per l’economia veneta, ma il loro contributo fiscale solleva dubbi etici e pratici. Da un lato, queste aziende usufruiscono di infrastrutture, incentivi e sostegni pubblici; dall’altro, tendono a ridurre al minimo il loro apporto alle finanze statali.

"Se tutti pagassero quanto dovuto – conclude il rapporto – si potrebbero ridurre le disuguaglianze e migliorare i servizi pubblici. Serve un impegno globale per garantire una maggiore equità fiscale."

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