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02.04.2025 - 17:06
VENEZIA - La Regione Veneto si schiera a fianco dei vongolari, colpiti duramente da una serie di eventi climatici estremi che stanno mettendo in ginocchio il comparto. Dopo l’invasione del granchio blu e il caro carburanti, l’estate 2024 ha portato una nuova calamità: la mucillagine e le alte temperature delle acque hanno devastato le coltivazioni di molluschi bivalvi. Un disastro ambientale ed economico che non può essere ignorato.
“Siamo al fianco delle imprese della pesca e dell’acquacoltura in questo momento difficile, caratterizzato dal susseguirsi di una crisi dopo l’altra - le parole dell’assessore regionale alla pesca, Cristiano Corazzari, facendo il punto sullo sforzo messo in campo dalla Regione del Veneto a sostegno del settore della pesca dei molluschi bivalvi in mare -. L’impatto dei cambiamenti climatici sul comparto è sotto l’occhio di tutti e, come sostengono i pescatori, gli eventi meteorologici estremi avversi si susseguono purtroppo più di un quinquennio. La crisi legata alle mucillagini ed alle alte temperature verificatasi nell’estate 2024 è stata particolarmente pesante e voglio ricordare che allo scoppio dell’emergenza la Regione del Veneto si è attivata tempestivamente chiedendo al Ministero dell’Agricoltura il riconoscimento di calamità naturale specificamente per questo fenomeno. La Regione si era comunque attivata fin dal 2021 per il sostegno ai Cogevo e alle imprese che si dedicano alla pesca dei molluschi in mare, sostenendo attivamente un progetto pluriennale specifico per la riattivazione ambientale e produttiva della fascia costiera, stanziando a tale scopo un importo complessivo di due milioni di Euro per i sei anni di progetto, dal 2021 al 2026”.
Ma l’impegno della Regione non si ferma qui. “Quanto accaduto la scorsa estate con il tempo si sta rivelando una vera e propria catastrofe per il comparto della pesca e dell’allevamento dei molluschi in Veneto - continua Corazzari -, che si somma alle crisi che già negli anni precedenti avevano colpito il settore della produzione ittica in Veneto. Il ministro dell’agricoltura ha accolto la richiesta della Regione e con il decreto del 12 marzo 2025 ha riconosciuto la gravità e la specificità della calamità naturale causata dalla mucillagine e dalle persistenti anomale alte temperature delle acque nel periodo giugno-settembre 2024. Oltre al progetto da 2 milioni di Euro specificamente rivolto ai Cogevo, la Regione ha supportato le imprese della pesca e dell’acquacoltura erogando complessivamente oltre 12 milioni di Euro per far fronte al rincaro dei carburanti e dei costi energetici conseguenti alle crisi internazionali e all’instabilità dei mercati, potendo attingere ai finanziamenti messi a disposizione dal Fondo Europeo Feamp”.
Guardando al futuro, l’assessore ha annunciato nuove iniziative per rafforzare la difesa del settore “La Regione inoltre - ricorda Corazzari- con la legge collegata al bilancio 2025-2027 ha previsto uno specifico fondo, attivato con risorse interamente regionali, per far fronte ai danni causati al settore primario dagli eventi climatici e meteorologici avversi, purtroppo sempre più frequenti. Oltre al sostegno diretto, la Regione chiederà al Ministero dell’Agricoltura di attivare misure straordinarie nell’ambito delle attività di competenza statale legate alla pesca in mare, tra le quali dare possibilità di accesso anche alle draghe idrauliche e specifiche sovvenzioni per il ritiro definitivo dei motopescherecci per le imprese che intendano richiederlo. A questo proposito, convocherò al più presto una riunione del distretto di pesca dell’Alto Adriatico, assieme ai colleghi assessori della Regione Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, per proporre al Governo immediate misure straordinarie di intervento per il settore della pesca marittima dei molluschi bivalvi”.
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