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Atti persecutori a sfondo omofobo: tre indagati

Nei guai alcuni giovani vicini a ideologie di estrema destra.

Atti persecutori a sfondo omofobo: tre indagati

VENEZIA – Nelle prime ore della mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha eseguito tre perquisizioni a carico di altrettanti giovani italiani, due maggiorenni e un minore, indagati per atti persecutori aggravati dall’odio omofobo. Le operazioni, disposte dalle Procure della Repubblica di Venezia e presso il Tribunale per i Minorenni, sono state condotte dalla DIGOS della Questura lagunare.

Le indagini sono partite da una serie di episodi avvenuti nel febbraio scorso, quando un ragazzo è stato oggetto di gravi molestie verbali, minacce e atti intimidatori, culminati con la comparsa di una svastica disegnata davanti alla porta di casa. Le continue pressioni subite avrebbero spinto la vittima a rivolgersi in più occasioni alle Forze dell’Ordine.

Fondamentale, per l’identificazione dei presunti responsabili, il lavoro investigativo svolto dagli agenti della Digos: attraverso testimonianze, appostamenti mirati e l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, gli inquirenti sono risaliti ai tre soggetti, vicini a ideologie di estrema destra.

Nel corso delle perquisizioni è emerso un ulteriore elemento: uno degli indagati è stato deferito all’autorità giudiziaria anche per il presunto coinvolgimento nel danneggiamento della sede veneziana dell’U.D.U. (Unione degli Universitari). L’episodio risale alla notte tra il 7 e l’8 marzo, quando sulla facciata dell’associazione furono tracciate croci celtiche e scritte dal contenuto omofobo con vernice nera.

Il procedimento penale è ancora in corso e, come previsto dalla legge, la responsabilità degli indagati dovrà essere accertata in sede giudiziaria con sentenza definitiva

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