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REGIONE VENETO
16.04.2025 - 15:59
L'assessore regionale Cristiano Corazzari
VENEZIA – La Regione Veneto intensifica la sua strategia per fronteggiare l’emergenza granchio blu, annunciando un nuovo progetto pilota da 1,5 milioni di euro destinato a incentivare le catture e a esplorare sbocchi alternativi per la commercializzazione del crostaceo invasivo. L’iniziativa, approvata con delibera di Giunta, vede la collaborazione tra Regione del Veneto, Veneto Agricoltura e Università di Padova, con il sostegno di fondi europei del PN FEAMPA 2021-2027 e risorse proprie dei partner. La durata dell’intervento sarà di 18 mesi, con termine previsto al 31 dicembre 2026.
A presentare il progetto è stato l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, che ha evidenziato come questa nuova fase si affianchi alla già avviata mappatura della specie, realizzata con Arpav, le università di Padova e Ca’ Foscari e con il contributo della Fondazione Cariparo. La sfida ora è duplice: da un lato incentivare la cattura degli esemplari, dall’altro valorizzare economicamente anche quella parte di granchi blu che non risulta idonea al consumo alimentare. In quest’ottica, il progetto mira a individuare nuove filiere produttive, come la produzione di mangimi per animali, fertilizzanti, bioenergia e l’estrazione di composti bioattivi come la chitina, in un’ottica di economia circolare.
Il fenomeno dell’invasione del granchio blu ha assunto dimensioni rilevanti: solo nel 2024, i sei mercati ittici del Veneto e il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine hanno registrato oltre 700 tonnellate di prodotto commercializzabile e 1.180 tonnellate di esemplari non destinati all’alimentazione. Su questa seconda quota si intende costruire un percorso di valorizzazione industriale che possa offrire nuove opportunità economiche per le imprese della piccola pesca costiera, un comparto che la Regione considera strategico per l’identità economica e culturale del territorio.
La campagna pilota si svolgerà da marzo a ottobre nelle lagune del Delta del Po, di Venezia e Caorle, coinvolgendo direttamente i pescatori locali. A questi sarà riconosciuto un compenso di un euro per ogni chilogrammo di granchio blu non commestibile conferito, oltre a un sostegno economico per il noleggio delle imbarcazioni con equipaggio e per l’acquisto di attrezzature selettive come le nasse. I dati raccolti saranno successivamente analizzati e presentati ai portatori di interesse, tra cui il Commissario straordinario per l’emergenza, il Masaf e il Ministero dell’Ambiente.
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