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19.04.2025 - 13:50
Erika Baldin
VENEZIA – Sono oltre seimila gli insegnanti di ruolo che, in vista del prossimo anno scolastico, hanno chiesto di lasciare il Veneto per trasferirsi in altre regioni, principalmente del centro e del sud Italia. Una vera e propria emorragia di personale scolastico, aggravata da un incremento di 1463 richieste rispetto all’anno precedente, che rischia di mettere in crisi la copertura degli organici negli istituti comprensivi della regione.
A lanciare l’allarme è Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta Zaia per sapere quali misure concrete siano attualmente in atto per supportare i docenti in arrivo, al fine di garantire continuità educativa e stabilità nelle scuole. «Le ragioni di questa fuga sono evidenti – afferma Baldin –. Trovare casa in Veneto è sempre più difficile, gli affitti sono alle stelle, le spese per le utenze in continuo aumento, mentre gli stipendi degli insegnanti restano fermi. In queste condizioni, è comprensibile che tanti scelgano di tornare verso territori dove il costo della vita è più sostenibile».
I dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale parlano chiaro: la provincia più colpita è Verona, con 1.190 richieste di trasferimento, seguita da Vicenza (1.141), Treviso (1.115, con un balzo di +309 domande rispetto al 2024), Venezia (1.015), Padova (1.005), Belluno (286) e Rovigo (270). Un trend preoccupante che, secondo Baldin, rischia di compromettere la qualità dell’insegnamento e il legame educativo tra docente e alunni, specie in un momento in cui la scuola italiana sta già affrontando pesanti riorganizzazioni dovute al calo demografico.
«La Regione – incalza la consigliera – deve chiarire se siano previste forme di sostegno, anche minime, per agevolare chi decide di restare o arrivare qui a insegnare: dalla possibilità di accedere ad alloggi temporanei, a contributi per l’affitto, fino alle agevolazioni per i trasporti pubblici. Perché se davvero vogliamo mantenere un servizio scolastico di qualità, è necessario partire dalle condizioni di vita di chi ogni giorno lo rende possibile».
Nel suo intervento, Baldin sottolinea inoltre la situazione critica in cui si trovano molte famiglie, soprattutto quelle con figli che necessitano del sostegno, spesso privati di una figura di riferimento stabile a causa della rotazione continua degli insegnanti. «Il Movimento 5 Stelle – ricorda – nella scorsa legislatura aveva proposto un vincolo pluriennale per garantire la presenza degli insegnanti per l’intero ciclo scolastico, ma la Lega si oppose».
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