L'arma dei Carabinieri cerca 17 nuovi ufficiali del ruolo tecnico

VENEZIA - L’Arma dei Carabinieri lancia una nuova importante opportunità per i professionisti italiani con l’apertura del concorso pubblico per il reclutamento di 17 Ufficiali nel Ruolo Tecnico. Le procedure di selezione sono ufficialmente iniziate e il bando rappresenta una delle più significative occasioni per chi desidera mettere le proprie competenze al servizio dello Stato, abbracciando i valori fondanti dell’Arma: onore, lealtà, spirito di sacrificio e vicinanza ai cittadini.

Il concorso, rivolto a laureati magistrali in discipline specialistiche, è aperto a tutti i cittadini italiani che non abbiano ancora compiuto il 32° anno di età alla data di scadenza per la presentazione della domanda, fissata al 19 maggio 2025. I candidati potranno presentare la propria candidatura online, seguendo le indicazioni riportate sul sito ufficiale dell’Arma, www.carabinieri.it, nella sezione dedicata ai concorsi.

I posti disponibili spaziano tra diversi settori strategici per l’operatività dell’Istituzione, tra cui medicina, veterinaria, psicologia, investigazioni scientifiche, telematica, ingegneria e amministrazione. Tre delle posizioni sono riservate a militari già in servizio nell’Arma, a conferma della volontà di valorizzare anche le professionalità interne.

Chi supererà il concorso sarà nominato Tenente in servizio permanente effettivo e intraprenderà un corso di formazione di un anno presso la Scuola Ufficiali Carabinieri, con un percorso formativo incentrato principalmente su materie tecnico-professionali, calibrate sul profilo di specializzazione.

Il ruolo tecnico, per sua natura, unisce le competenze accademiche alla missione istituzionale dell’Arma, ponendo la conoscenza al centro del servizio reso alla collettività. Non si tratta soltanto di un impiego altamente qualificato nella pubblica amministrazione, ma di un vero impegno etico e professionale, che contribuisce alla tutela della legalità e dei diritti fondamentali dei cittadini, soprattutto dei più fragili.