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Veneto
08.05.2025 - 17:56
VENEZIA - Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la proposta di legge che mira a sostituire le cassette in polistirolo usate nel settore ittico con contenitori riutilizzabili e riciclabili. La norma, presentata dal consigliere leghista Marco Dolfin, è stata salutata dal proponente come “un passo concreto verso un mare più pulito e un’economia più sostenibile”.
Secondo Dolfin, il provvedimento rappresenta una risposta concreta all’inquinamento da microplastiche, spesso causato proprio dal polistirolo disperso in mare: “Abbiamo ascoltato gli operatori del comparto ittico e agito con responsabilità – ha dichiarato Dolfin – il progetto di legge prevede anche un sostegno all’installazione di macchinari per il riuso dei nuovi contenitori e campagne di sensibilizzazione rivolte a pescatori e consumatori”. La legge prevede infatti lo stanziamento di 20mila euro l’anno, per un totale di 60mila nel triennio. Una cifra che ha però suscitato forti critiche da parte delle opposizioni. Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha definito “condivisibile” il testo nella sua ispirazione, ma “inefficace” a causa della “risibile dotazione finanziaria”. “Ventimila euro non bastano nemmeno per una campagna d’informazione – ha affermato – e spiace che il centrodestra, pur avvertito, non abbia colto l’occasione per correggere il tiro”. La consigliera ha tuttavia ottenuto l’approvazione all’unanimità di un proprio ordine del giorno, sottoscritto anche da Pd, Europa Verde e Il Veneto che Vogliamo. Il documento impegna la Giunta regionale a elaborare un piano per la riduzione dei rifiuti plastici galleggianti, provenienti da corsi d’acqua e che si accumulano lungo le spiagge e alla foce dei fiumi. “È una questione di equità – ha sottolineato Baldin – non si può lasciare il carico economico solo ai Comuni litoranei. Il Consiglio ha finalmente dato un segnale chiaro”. Nel dibattito sono stati citati anche altri tipi di rifiuti marini, dai residui industriali alle attrezzature da pesca danneggiate, fino agli scarichi di navi mercantili e da crociera. Baldin ha inoltre ricordato il disegno di legge regionale 70, da lei presentato nel 2021, rimasto finora fermo alla Commissione senza approdare in aula.
Critico anche Jonatan Montanariello, consigliere del Partito Democratico, che ha parlato di “una legge condivisibile negli obiettivi, ma priva della necessaria copertura economica”. Montanariello spiega di aver proposto emendamenti per aumentare i fondi fino a 500mila euro annui, ma aggiunge che le sue richieste sono state respinte. “Resta una sterile bandierina – ha detto – una presa in giro per le imprese e per la sostenibilità ambientale. I veneti non sono pesci da far abboccare all’amo”. Secondo il consigliere dem, l’assenza di obblighi o sanzioni e la promessa di accedere a fondi europei tramite bandi rappresentano una strategia debole: “I bandi non sono accessibili a tutte le realtà, e chiedere alle imprese in crisi di investire senza un adeguato supporto è semplicemente irrealistico”. Dolfin ha difeso la norma definendola “solo l’inizio”: “La Regione dà una direzione chiara: meno plastica, più innovazione, più risparmio per le imprese nel lungo periodo. Difendere il nostro Adriatico significa agire oggi. Il futuro del mare dipende dalle scelte di oggi: scegliamo sostenibilità, scegliamo responsabilità”.
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