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Veneto

Parkinson e resilienza in mostra all’Ospedale dell’Angelo

Arte e fotografia per raccontare la malattia

Parkinson e resilienza in mostra all’Ospedale dell’Angelo

MESTRE — Un viaggio tra emozione, fragilità e forza interiore prende forma nei corridoi dell’Ospedale dell’Angelo, dove da oggi è visitabile una mostra che unisce arte e fotografia per raccontare la malattia di Parkinson. L’iniziativa, promossa dall’associazione Parkinsoniani Associati Città Metropolitana di Venezia ODV, è stata inaugurata venerdì mattina alla presenza del Direttore dei Servizi sociosanitari dell’Ulss 3 Serenissima, Massimo Zuin, della presidente dell’associazione Mariagrazia Salviato, e dell’assessore comunale alla Coesione sociale Simone Venturini.

"Siamo convinti che alcuni percorsi – ha sottolineato Mariagrazia Salviato – debbano diventare testimonianza forte di opportunità reali per una qualità di vita migliore per le persone con Malattia di Parkinson e per le loro famiglie. Con questo intento esponiamo il risultato di due progetti realizzati all'interno dei Centri Sollievo di Mirano e di Mestre."

Dal primo progetto giungono dieci fotografie di volti di malati e di volontari, scattate dal fotografo Roberto Andreella, i cui protagonisti, in abiti tipici di metà Novecento, da un lato mostrano il "volto" della malattia, dall'altro la profondità dei sentimenti che animano il desiderio di resilienza alla malattia stessa.

A queste si aggiungono poi dieci disegni su tela di cotone dipinti con la tecnica del batik, insegnata e sviluppata dalla professoressa Anna Buranello, su temi scelti dalla persona con  malattia di Parkinson:  si tratta, spiegano gli organizzatori della mostra, di dieci lavori di precisione nel disegno e dipintura che rappresentano una sfida al tremore e alla bradicinesia, che hanno dato la possibilità, ad ogni persona, di rendere anche visibili i propri pensieri e sentimenti illustrando per iscritto la propria opera.

"L'Ospedale di Mestre accoglie questa iniziativa - spiega il Direttore Zuin - come segno e testimonianza di un lavoro spesso nascosto, ma che va ad incidere in modo positivo sulla vita delle persone affette da malattia di Parkinson. L'Azienda sanitaria affianca e sostiene questo lavoro quotidiano, che migliora il cammino delle persone malate e quello delle famiglie che li assistono, dando poi, come in questo caso, esiti dal sorprendente valore comunicativo e artistico."

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