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CAVARZERE

Fashion Star: il caso in Regione

Erika Baldin (M5S) chiede l’attivazione dell’unità di crisi e un tavolo tra impresa e sindacati

Fashion Star: il caso in Regione

CAVARZERE - Il caso delle 20 operaie tessili licenziate dalla Fashion Star approda in consiglio regionale. Dopo la comunicazione della chiusura della produzione da parte dell'azienda, una realtà di proprietà cinese con sede in via Einaudi, la capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin ha depositato un'interrogazione per sollecitare la Giunta ad attivare l'unità di crisi regionale e aprire un tavolo di confronto tra azienda e sindacati, con l'obiettivo di trovare soluzioni per la ricollocazione delle lavoratrici rimaste senza ammortizzatori sociali.

La crisi nel settore tessile a Cavarzere non è nuova, e si ripresenta con rapidità, come sottolinea Baldin: “Media e i sindacati riportano come situazioni del genere si ripetano da tempo nel medesimo territorio, in particolare con il minimo scarto di tempo tra la comunicazione e la cessazione dell’attività. L’area cavarzerana ha perduto negli ultimi anni circa il 60% del proprio patrimonio industriale, vocato alla produzione tessile di massa. E molto spesso le crisi aziendali nel territorio non sono state di facile né veloce soluzione.”

La gravità della situazione è accentuata dall'atteggiamento della proprietà, che ha rifiutato di ricorrere agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, promettendo invece il saldo delle spettanze: “Una circostanza grave, da stigmatizzare – continua – poiché essa rende più difficile il compito delle istituzioni pubbliche di trovare risposta alle primarie esigenze delle operaie collettivamente licenziate, le quali rischiano di ricadere nel novero già affollato di persone seguite dai servizi sociali.”

Non di rado, aggiunge la consigliera, aziende come questa riaprono cambiando ragione sociale e assetto giuridico, a discapito dei diritti acquisiti dal personale. Baldin rivolge un appello all’unità di crisi dell’assessorato regionale al lavoro, che ha già dimostrato di saper gestire positivamente alcune vertenze: “Gli uffici della Regione dovrebbero aprire il tavolo di trattativa tra l’impresa e le organizzazioni sindacali, accordandole attorno a una piattaforma che faccia emergere sia l’utilizzo degli ammortizzatori fondamentali, sia l’attivazione di politiche vocate alla ricollocazione del personale stesso nelle altre realtà del territorio cavarzerano.”

Ora si attende la risposta dell’assessore Valeria Mantovan. “Spero tenga conto – conclude Baldin – che la crisi del settore tessile, particolarmente forte nel basso Veneto, insiste in maniera incessante dagli anni successivi alla ripresa delle attività dopo l’emergenza pandemica da Covid-19, portando alla chiusura degli stabilimenti e alla difficile ricollocazione di personale anche non giovanissimo, nonostante la preparazione e l’esperienza acquisite nel tempo.”

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