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Veneto
11.08.2025 - 14:30
VENEZIA - Un cortile di paese, un cancello lasciato aperto, le 16.02 di un giovedì qualunque. Bastano pochi secondi e una bicicletta elettrica scompare, ripresa da una telecamera di sorveglianza. Ore dopo, quelle stesse immagini rimbalzano sui social e accendono i gruppi cittadini. Fino al paradosso: l’autore del furto ammette, si scusa e dice di aver “abbandonato” la bici; poi, vedendosi riconosciuto online, minaccia denunce per diffamazione contro chi ha condiviso il video.
Siamo a Caerano di San Marco, in provincia di Treviso. Nel primo pomeriggio di giovedì, alle 16.02, un uomo entra in un cortile privato approfittando del cancello aperto. In casa, racconta il proprietario, c’erano la moglie e i bambini. La telecamera di giardino registra l’intera scena: l’uomo si avvicina all’e‑bike, sale in sella e se ne va. “Non poteva essere casuale: quella bicicletta non rimane mai fuori. Sapeva di trovarla lì”, riferisce la vittima, ancora scossa anche all’idea di un possibile faccia a faccia. La bicicletta, di valore superiore ai 1.500 euro, da allora non è più tornata a casa.
L'uomo si presenta subito dai Carabinieri della Compagnia di Montebelluna per sporgere denuncia. In un primo momento contro ignoti; poi, nel pomeriggio, torna con un nome, perché l’uomo sarebbe noto in paese. Pubblica inoltre il video sui social, nella speranza che qualcuno avvisti l’e‑bike nei dintorni. La bicicletta non viene riconosciuta, ma il volto sì: i commenti si moltiplicano, in alcuni casi compaiono nome e cognome, tanto che persino i familiari del sospettato chiedono di rimuovere almeno il cognome.
Nei giorni successivi, l'uomo decide di affrontare di persona chi ritiene responsabile: un albanese residente a Contea e solito frequentare un bar della zona, ammette le proprie colpe e si scusa. Poi sostiene di aver restituito la bici “abbandonandola da qualche parte a Caerano” non appena ha capito che esisteva un video. “Se fosse vero, l’avrei già ritrovata”, replica il proprietario, che torna a casa ancora senza il suo mezzo, ma con una certezza in più su chi è entrato nel suo cortile.
Quando il video comincia a circolare con insistenza nei gruppi locali, l’autore del furto passa al contrattacco: minaccia di denunciare per diffamazione chiunque diffonda le immagini del suo reato. Una mossa che lascia interdetta la comunità e lo stesso proprietario del video : “Magari finisce che ci vado di mezzo proprio io, che sono l’unica vittima".
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