Vedi tutte
LA FESTA
14.08.2025 - 16:32
VENEZIA - Chi non ha mai chiamato il 15 agosto il Capodanno d’estate? È quel giro di boa che profuma di brace, di anguria ghiacciata e di vacanze agli sgoccioli. Una festa che in Italia si celebra soprattutto con la tavola: familiare, generosa, spesso all’aperto. Ma cosa si mangia davvero a Ferragosto, perché e da quando?
Ferragosto affonda le sue radici nelle feriae Augusti, il “riposo di Augusto”: giornate di pausa istituite dal primo imperatore romano, Ottaviano Augusto, per far recuperare energie a chi lavorava nei campi. Allora i festeggiamenti si tenevano il 1° agosto, tra corse di cavalli e animali da tiro — buoi, asini, muli — addobbati di fiori e dispensati dal lavoro. Con i secoli la data è cambiata: la Chiesa cattolica ha ricondotto la festa al 15 agosto, quando si celebra l’Assunzione di Maria in Cielo. Secondo la tradizione, Maria è assunta materialmente — anima e corpo — ed è l’unica, insieme a Cristo, a cui la Chiesa riconosce questo privilegio.
Un altro tassello identitario arriva nel 1931: l’allora ministero delle Comunicazioni inaugurò i “Treni speciali celeri per i servizi festivi popolari”, presto noti come “Treni popolari di Ferragosto”. Voluti dal regime fascista, permisero a molti italiani di raggiungere a prezzi ridotti località di mare, montagna e città d’arte. Nacque così un pezzo di costume: la gita di Ferragosto e, con lei, il pranzo al sacco condiviso.
In Veneto la giornata si apre presto ai fornelli e, soprattutto, al barbecue. È consuetudine un pic nic tra famiglia e amici, con grigliate che impazzano e un finale prescritto: l’anguria fresca, quasi un rito di passaggio. Regina del pranzo è la grigliata mista di carne e pesce, marinati nel vino bianco e negli aromi, cotti alla brace e affiancati da verdure di stagione e frittata di zucchine. Sulla tavola fanno capolino salumi tipici — la sopressa e il prosciutto crudo di San Daniele — serviti con melone o fichi. Non mancano insalate fredde di riso o farro, la caprese con pomodori maturi e mozzarella DOP, e un capitolo dolce casalingo: torte, crostate di frutta, gelato artigianale e l’immancabile anguria ghiacciata.
Perché Ferragosto è anche un atlante di sapori locali.
Ecco un viaggio, da nord a sud, tra i piatti citati e più amati:
Ferragosto è anche un gesto sociale: si cucina in grande, si condivide, si sceglie ciò che l’estate offre. La brace celebra carni, pesci e verdure; le insalate fredde portano in tavola leggerezza; i dolci casalinghi hanno il sapore di casa. E poi c’è lei, l’anguria: simbolo pop della giornata, chiave fresca con cui si chiude una festa che guarda già all’autunno.
Dalle feriae Augusti all’Assunzione, dai treni popolari alle grigliate all’aperto, Ferragosto racconta un Paese che unisce devozione, riposo e gusto. Ogni regione difende il suo piatto, ma la grammatica è comune: convivialità, stagionalità, semplicità ben eseguita. Sarà per questo che, passata la giornata, ci si alza da tavola con lentezza e un sorriso: è l’estate che fa fermare il tempo, almeno per un pranzo.
©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it