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la tragedia di giulia

Per Turetta ora si decide sulla crudeltà

In Appello ci sarà un'unica udienza.

Turetta, arriva l'ergastolo

Filippo Turetta, davanti alla Corte d'Assise di Venezia

VENEZIA - Sarà un’unica udienza, fissata per il 14 novembre, a decidere se Filippo Turetta dovrà essere condannato all’ergastolo anche con le aggravanti della crudeltà e dello stalking, come richiesto dalla Procura generale. Lo ha stabilito il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Venezia, Michele Medici, con una disposizione che definisce l’organizzazione e le modalità di accesso all’udienza nell’aula bunker di Mestre.

Il processo d’appello, infatti, era stato inizialmente calendarizzato su due date – il 14 e il 18 novembre – ma la seconda non sarà necessaria. "Necessità che si ritiene venuta meno", si legge nel provvedimento, "a seguito della rinuncia all’appello formulata personalmente dall’imputato". Turetta ha infatti scritto di proprio pugno alla Corte per rinunciare all’appello presentato dai suoi difensori contro il riconoscimento della premeditazione, che in primo grado aveva determinato la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate nel novembre 2023.

La Procura generale ha invece impugnato la sentenza per chiedere che vengano riconosciute anche le aggravanti escluse in primo grado. La Corte d’Assise di Venezia, infatti, non aveva ritenuto sussistente la crudeltà, motivando che l’elevato numero di colpi di coltello fosse dovuto a “imperizia”, e aveva escluso lo stalking, giudicando la giovane ancora capace di relazionarsi con Turetta, nonostante la sua esasperazione per i comportamenti ossessivi dell’ex fidanzato.

Gli avvocati difensori, Giovanni Caruso e Alessandro Cornaviera, saranno presenti in aula e hanno scelto di procedere con la trattazione orale, rinunciando alle memorie scritte.

Per garantire la partecipazione dei media e del pubblico, la Corte ha stabilito un rigido regolamento. L’aula bunker di Mestre, più ampia di quella del Tribunale di Venezia dove si era svolto il primo grado, ospiterà 94 giornalisti e 95 persone del pubblico. Le riprese televisive saranno affidate a un’unica troupe Rai, che metterà le immagini a disposizione di tutte le testate.

Il presidente Medici ha richiamato, nelle sue disposizioni, il principio del “giusto processo e della sua pubblicità”, ricordando l’importanza del diritto della cittadinanza a conoscere lo svolgimento di un procedimento di rilevante interesse sociale, ma in un clima "ordinato, silenzioso e composto".

Al momento non è confermata la presenza in aula di Filippo Turetta, che resta detenuto e potrà eventualmente scegliere di partecipare o seguire l’udienza in collegamento.

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